domenica 18 ottobre 2015

A e B

A -  Si soffoca... ti avrò chiesto mille volte di comprare un condizionatore.

B -  Costa troppo un condizionatore.

A -  Costa troppo anche fare una doccia ogni dieci minuti e con questo caldo non c'è altra soluzione.

B -  Ok, potresti sempre regalarmelo tu un condizionatore.

A -  E’ casa tua.

   B -  Casa mia? E’ anche casa tua, tesoro caro, siamo in due.

A -  Siamo in due ma è come se non ci fossi, io.

B -  E certo, non fai altro che scrivere e pensare, anche adesso non mi ascolti, sguardo perso e pensieri che scorrono via dalle dita. Fidati, tu sei fuori di testa.

A -  Guarda che qui quella che fa più casino sei tu.

B -  Io?.. io sarei quella che fa casino?
Fai più casino tu con tre giorni di silenzio che io ogni volta che piango.

(A è distratta)

A -  Che ora è?

B -  Non ne ho idea. E poi perché vuoi saperlo?

A -  E’ che non trovo più il mio orologio  e pensavo che tu potessi dirmi che ora è.

B -  Non trovi il tuo orologio?

A -  Pensavo che potessi dirmi almeno tu che ora è..

B -  Dove hai messo il tuo orologio?

A -  E’ che se non so che ora è comincio a  innervosirmi, il cuore mi sale in gola e al posto del ticchettio si insinua quel fastidiosissimo battito del cuore e non posso capire che ora è, è irregolare, serve precisione.
Precisione. (Si agita)

B -  L' avrai soltanto dimenticato da qualche parte.

A -  Il mio cuore ha un battito in più, ne perde uno e ne riacquista uno subito dopo, raddoppia, certo, mi hanno detto che è  normale, che ce l'ha il novanta per cento della gente ma non posso calcolare l'ora così, perché se perdo un secondo e poi... ne acquisto uno in più... si sfasa tutto…tutto.. completamente.. e poi sarò costretta a comprare un orologio nuovo.
Ed io voglio quello... soltanto quello.

B -  Ascoltami, non l'hai perso.

A  -  (si agita moltissimo) Cerca, cerca nelle tasche, nel cassetto, dov'è?... dov'è?.. dove l'ho messo? dov'è? E’ quasi buio. Io.. io devo trovarlo. Devo. Devo.

B  -  Ehi... guardami, calmati...
       (Le prende le braccia)

A –  Tra poco sarà notte ed io senza orologio non resisterò non potrò sapere quante ore mancano alla luce del sole... e non troverò la strada  e devo andare tra un po’, devo andare...devo andare giù.

B -  La luce del sole? Quella puoi vederla, non ti serve un orologio.. (Cerca di comprendere ma non riesce) Ma di che cosa stai parlando… ? Andare dove? Di che cosa stai parlando? Mi spaventi.... (Agitatissima)
….che c'è? dove... dove vai?

A -  Non decido io.
      Io devo solo aprire la porta

B -  Quale porta..?
      Non ci sono porte qui, ci sono le stelle, siamo fuori.

A -   C'è una porta, una porta.    grande.
Devo solo aprila.
Guarda.
Guarda ..di fronte.. a te.
In basso.

B -  (Terrorizzata) Non devi scendere lì, non puoi lasciarmi sola.

A -  Non sarai sola.

B -  (piange) Non andare…

A -  Sto soffocando, devo andare …devo andare.. o mi trascineranno giù con la forza
Devo andare. (Piange e guarda B)

B -  No..

A -  Apri la porta..
      Aiutami!..
       apriamo la porta….!!!
       ..pesa.. da sola non ce la faccio, cazzo!.…

B -  No!

A -  Aiutami! Ti prego.. apri la porta..!!...
      …apri questa cazzo di porta... apri..!!!!!


(B, confusa, aiuta A e la porta si apre;


precipita B )





(baratro)



buio

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