domenica 20 settembre 2015

Chissà perché alla fine l'intelligenza ti fotte.

Tutti a dire che non è così.
Tutti a dire che è una risorsa.
E tutti a dire.. "ma come.. proprio tu? Una come te?"..
E..proprio io.
Una come me. Io.

La stanchezza si annida nelle piccole cose ed è davvero difficile, a volte, scegliere di credere ancora. 

Non 'scegliere di sperare'. 
Sperare no. 
Quello è stupido. 
È deleterio. 
Speriamo quasi sempre nelle cose sbagliate. E speriamo sempre quando abbiamo paura. E io ho paura di avere paura.

Però tutta questa intelligenza.. Tutta questa meravigliosa sensibilità...che altro non è che un coltello tenuto dal lato sbagliato, fin'ora mi sono servite solo a vivere peggio di quanto avrei potuto fare. Forse anche peggio di come avrei meritato. Sempre che esista qualcosa da meritare. 

Intanto il mio mal di testa è incessante e la pioggia fuori dalla finestra lo è allo stesso modo.

Siete mai stanchi di aver paura?
E avete mai paura di non aver poi concluso granché fin'ora?
Vi balena mai in mente che, alla fine, non siete tanto diversi dalle persone che non amate.. che evitate.. che sembrano distanti da voi anni luce?

Sono la critica più acerrima di me stessa e sento che non cambierà mai.
Fino a due mesi fa adesso avrei fumato una sigaretta.

Avrei sentito la consolazione del solito familiare gesto del cercarmi l'accendino in tasca.
Avrei acceso una sigaretta.
Avrei dato la prima boccata e mi sarei persa, occhi sulla strada, dalla mia finestra, a pensare a che cazzo sto facendo e perché.

Avrei guardato tutto con gran precisione senza però fare caso a nulla.
I fari delle macchine. I cani sotto la pioggia. L'odore di asfalto mi avrebbe ricordato serate di almeno quindici anni fa e ciò avrebbe contribuito a farmi stare ancora peggio. Magnifico.

La realtà è che pensare troppo è una tagliola.
E avrei dovuto impare a questo punto.
Ma credo che per alcuni di noi la malinconia sia compagna fedele e silenziosa. 

Ho sempre troppe domande.
Da farmi.

E ne avevo troppe. Da farti.
Troppe che non avrebbero avuto risposta.
E allora non le ho partorite.
Le ho strozzate sul fondo della gola. 
Sarà per questo che mi fa cosi male.

Aver paura dell'amore.
È un paradosso che neanche Escher potrebbe disegnarmi.
Non è pensabile.
Non è "paradossabile"
Anche se non esiste Paradossabile.


Mi sciolgo i capelli e spengo la luce.
Dormire consola.
Anche se è una bugia.


E buonanotte.

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